Niccolò Rinaldi

Valeria Gangemi
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Niccolò Rinaldi

Comincio oggi la mia campagna elettorale – per ragioni formali (l’inizio di un’aspettativa non pagata al lavoro), ma anche perché siamo a -20 giorni dal voto, e quando da ragazzino facevo le gare di sci, il conto alla rovescio alla partenza cominciava a -20 secondi: pareva ancora di avere tempo per concentrarsi e rilassarsi, ma era solo un’illusione e in un baleno c’era il via. Quei venti secondi erano cruciali per fare attenzione, così come questi venti giorni per gli italiani. Molti non hanno ancora fatto mente locale, e magari dopo il 25 settembre si ritroveranno con un governo che mette in crisi la tenuta economica, internazionale e sociale del paese.

Per scandire questo breve tempo, ogni giorno pubblicherò una pagina di “Diario”, con ragioni della candidatura, iniziative, idee. E anche una foto. Oggi mi limito alle premesse.
1) Sono candidato al Senato, collegio plurinominale (dunque nessun voto di preferenza, come sono sempre stato abituato) di Piacenza, Parma, Reggio e Modena. È un territorio conosciuto ma sul quale ho lavorato politicamente poco, e questo è anche un bene.
2) Non sono “ospite” delle liste del PD, perché i Repubblicani Europei sono, con tanto di firma di Luciana Sbarbati dal notaio, co-intestatari del simbolo di questa “Italia Democratica e Progressista”. Siamo insomma co-proprietari di una casa comune, anche se, con le nostre piccole ma battagliere forze, di una stanza meno visibile.

Nei prossimi giorni scriverò di questa scelta, delle mie e nostre proposte, delle iniziative nelle quattro province del collegio insieme a molti amici. Perché una campagna elettorale è una fatica per il candidato, ma è bella se è un incontro, un viaggio collettivo, con i repubblicani e gli alleati.
Siamo a -20, presto si vota e sappiamo quanto sia in salita la strada del centro-sinistra. Il diario servirà a comunicare con chi vorrà leggerlo, ma anche a mettere un po’ d’ordine personale nella campagna elettorale. E a lasciarne una traccia, perché dopo il voto ci sarà ancora da fare e vorrei che niente vada perso dell’impegno di questa Italia che amiamo.